Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 (Pnpv) «la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.) che li espongono ad un aumentato rischio di contrarre malattie infettive invasive e sviluppare in tal caso complicanze gravi». Il Pnpv fornisce un elenco che riporta per ciascun vaccino, le condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione, considerato l’aumentato rischio in caso di infezione per questi soggetti:
Vaccino anti Morbillo-Parotite-Rosolia: in assenza di accettabili evidenze di immunità verso anche una sola delle tre patologie incluse nel vaccino, si raccomanda la vaccinazione, anche in età adulta, dei soggetti affetti dalle seguenti condizioni patologiche:
Vaccino anti-Varicella: per quanto riguarda la varicella, le seguenti condizioni patologiche sono considerate ad elevato rischio e di conseguenza si raccomanda l’adeguata immunizzazione dei soggetti suscettibili:
Si raccomanda la vaccinazione di soggetti suscettibili conviventi con persone affette da immunodepressione severa, allo scopo di proteggere al meglio questi soggetti ad elevato rischio, in quanto per essi non è accomandata la somministrazione di vaccini vivi attenuati.
Di seguito le categorie ascrivibili alla classe di “severità” di immunodepressione:
La condizione di suscettibilità viene definita in base al ricordo anamnestico di pregressa malattia, senza necessità di test sierologici di conferma.
Vaccino anti-influenzale: obiettivo primario della vaccinazione anti-influenzale è la prevenzione delle forme gravi di influenza in particolare nelle categorie a maggiore rischio di patologia complicata. Pertanto, oltre ai soggetti a rischio per età, la vaccinazione è raccomandata a tutti i soggetti oltre i sei mesi di vita nelle seguenti condizioni patologiche:
Vaccino anti-Epatite A: si consiglia l’effettuazione del vaccino per l’epatite A nelle seguenti categorie di soggetti con condizioni patologiche a rischio:
Vaccino anti-Epatite B: in aggiunta alla vaccinazione universale per tutti i nuovi nati, si raccomanda la vaccinazione di tutti gli adulti non precedentemente vaccinati e appartenenti a categorie a rischio per l’infezione da epatite B. In particolare si raccomanda la vaccinazione nelle seguenti categorie di soggetti:
Vaccino anti-Meningococco: i soggetti affetti da determinate patologie sono esposti a un incrementato rischio di infezione meningococcica invasiva. Pertanto, si raccomanda l’immunizzazione con vaccino anti meningococco coniugato nei soggetti affetti dalle seguenti condizioni patologiche:
Vaccino anti-Pneumococcico: la presenza di patologie predisponenti può indurre un aumentato rischio di infezione pneumococcica severa e delle sue complicanze. Di conseguenza la vaccinazione anti pneumococcica è consigliata a tutti coloro che presentino le seguenti patologie o condizioni predisponenti:
Vaccinazione anti Haemophilus influenzae tipo b (Hib): la vaccinazione è offerta attivamente a tutti i nuovi nati. Inoltre i soggetti con alcune forme di immunodepressione presentano un particolare rischio di contrarre una forma di infezione da Hib invasiva; di conseguenza tale vaccinazione risulta raccomandata, qualora non effettuata in età infantile, nelle seguenti condizioni patologiche:
Vaccinazione anti-Zoster: l’Herpes Zoster è una malattia debilitante causata dalla riattivazione del virus della varicella VZV silente nei gangli del sistema nervoso. La presenza di alcune patologie può aumentare il rischio di patologia da herpes zoster o aggravarne il quadro sintomatologico. Oltre alla fascia d’età anziana la vaccinazione va quindi offerta in presenza di:
Donne in età fertile
È importante che in previsione di una possibile gravidanza, le donne in età fertile siano protette nei confronti di morbillo-parotite-rosolia (MPR) e della varicella, dato l’elevato rischio per il nascituro di infezioni contratte durante la gravidanza, specie nelle prime settimane di gestazione. In particolare, per la varicella, se contratta nell’immediato periodo pre-parto, il rischio, oltre che per il nascituro, è anche molto grave per la madre. Riguardo questi vaccini è importante sapere che: le vaccinazioni con vaccini vivi attenuati non sono indicate se la donna è in gravidanza, ma è importante sottolineare che esistono molti casi di donne vaccinate durante gravidanze misconosciute e il tasso di effetti avversi sul feto non è stato diverso da quello riscontrato nei neonati da madri non vaccinate nel caso una donna non risulti immune contro la rosolia o la varicella (o entrambe) durante la gravidanza è importante che sia immunizzata prima della dimissione dal reparto maternità, nell’immediato post partum. Rispetto al vaccino antinfluenzale è importante che la donna sia immunizzata durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza. Infatti l’influenza stagionale aumenta il rischio di ospedalizzazione, di prematurità e basso peso del nascituro e di interruzione di gravidanza.
Durante la gestazione è di grande importanza anche la vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse. Vaccinare la madre nelle ultime settimane di gravidanza consente il trasferimento passivo di anticorpi in grado di immunizzare il neonato fino allo sviluppo di una protezione attiva da vaccinazione del bambino. Il vaccino si è dimostrato sicuro sia per la donna in gravidanza, sia per il feto. È raccomandata anche la vaccinazione delle donne di 25 anni di età con vaccino anti-HPV, anche utilizzando l’occasione opportuna della chiamata al primo screening per la citologia cervicale (Pap-test), oltre alla raccomandazione di utilizzo della vaccinazione secondo gli indirizzi delle Regioni (regime di co-pagamento) per tutte le donne.
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